A est di Verona sorge l’antico borgo di Soave, una delle destinazioni turistiche più interessanti del territorio, ricca di storia, tradizioni e deliziosi prodotti enogastronomici, ideale per itinerari guidati a completamento di una gita a Verona alla soperta di uno degli eventi espositivi che vi si svolgono.
Visite Guidate a Soave
Le guide turistiche di Soave propongono di seguito alcuni semplici itinerari, ciascun percorso con le sue singole tappe può essere personalizzato. Non esitate a contattarci per pianificare e prenotare la vostra gita a Soave: info@veronamostre.com
1. Il Castello e il Vino. In una visita di mezza giornata è possibile combinare la visita guidata al castello di Soave, al borgo medievale e a una delle molte cantine del territorio. Alla visita seguirà naturalmente una degustazione dei più tipici vini: Soave Classico, Soave Classico Superiore e Recioto di Soave.
2. Itinerario enologico guidato. Per i grandi appassionati di vino o i semplici curiosi, un itinerario di approfondimento. Con un tour di mezza giornata sarà possibile visitare due o tre cantine tra le più rappresentative della zona di produzione scoprendo tutti i segreti di questo celebre vino.
Gli itinerari proposti sono adatti sia a visitatori singoli che a gruppi organizzati (il castello è accessibile ai pullman turistici) e rappresentano dei semplici suggerimenti e possono essere personalizzati in modo da venire incontro alle esigenze e agli interessi dei visitatori. Per maggiori informazioni, dettagli o per prenotare la vostra visita guidata contattate le nostre guide turistiche di Soave.
La storia di Soave
L’epoca romana
Soave ha origini antichissime che risalgono alla colonizzazione romana del territorio veronese. Sul colle ove oggi sorge il celebre castello di Soave, a cavallo del I secolo a.C e del I secolo d.C. fu costruita una torre d’avvistamento a guardia della via Postumia, l’importante strada che connetteva Genova con Aquileia e lungo la quale sorsero città come Verona, Vicenza, Padova. Ancora oggi, dal mastio del castello di Soave si scorge chiaramente in lontananza l’autostrada Milano-Venezia che segue un tracciato pedemontano non dissimile dall’asse viario romano costituito dall’insieme di via Postumia (Aquileia-Verona) e via Gallica (Verona-Milano). Per secoli la posizione strategica del castello ha garantito il controllo sul traffico che si muoveva sulla direttrice est-ovest nel nord Italia.
Segni di centuriazione si ritrovano in varie località dell’est veronese. La centuriazione era una strategia romana di colonizzazione e controllo del territorio. Aree di recente conquista venivano suddivise in appezzamenti di terreno concessi ai legionari romani che si ritiravano dal servizio attivo dedicandosi ad attività agricole. In questo modo oltre a sfruttare economicamente il territorio, se ne garantiva la sicurezza affidandolo a chi era avezzo all’uso delle armi.
Il medioevo
Con la fine dell’Impero Romano Soave, proprio per la sua posizione su un’importante via di comunicazione che dai confini orientali portava nel cuore dei territori romanizzati, si trovò nel bel mezzo delle ondate di invasori barbari che penetravano l’impero in cerca di bottino e di fortuna. La torre di avvistamento con annesso insediamento furono occupate dagli Svevi, una delle molte tribù barbariche che dall’est e dal nord Europa invasero i ricchi territori latini. È probabile che proprio dal nome di questa popolazione sia derivato il nome Soave e non, come molti pensano, dalla squisitezza del vino che qui si produce. Soave sarebbe dunque una derivazione della parola Svevi o Suevi trasformatasi con il tempo in Soave.
Gli Scaligeri
Alla fine del ‘200 la famiglia della Scala prese il controllo di Verona instaurandovi una delle prime signorie d’Italia. Da Verona gli scaligeri si espansero arrivando a controllare nel giro di pochi decenni una vasta porzione del nordest. Soave, per la sua posizione strategica divenne un punto cruciale per il controllo del territorio. Il borgo fortificato fu a lungo conteso al conte di San Bonifacio, importante riferimento guelfo a sud-est di Verona, feroce oppositore degli scaligeri ghibellini. A sottolineare la grande importanza di Soave nell’assetto strategico del territorio scaligero, il castello venne ampiato e rinforzato, soprattutto con Cansignorio della Scala, signore di Verona, che innalzò il mastio ed estese la cinta muraria munendola di numerose torri fino a farle abbracciare l’intero borgo.
Soave si trovò così ad essere un nodo della rete dei castelli che garantivano un capillare controllo dei possedimenti scaligeri verso est, assieme al castello di Montorio, quello di Illasi e Vicenza.
Soave divenne anche importante centro politico amministrativo con la costruzione di un tribunale, detto Palazzo della Ragione tuttora presente con la sua tipica struttura merlata, e di un palazzo per la presenza permanente di un rappresentante dell’autorità scaligera: Palazzo del Capitano, oggi sede dell’amministrazione comunale.
L’Epoca Veneziana
Con l’annessione di Verona alla Repubblica di Venezia a partire del 1405, anche Soave divenne parte dei possedimenti della Serenissima mantenendo il ruolo strategico che aveva a lungo mantenuto.
Tuttavia, dopo un secolo di stabilità e relativa pace sotto l’amministrazione veneziana, la guerra si ripresentò anche alle porte di Soave, mostrando l’arretratezza militare dei castelli di fronte ai nuovi assetti geopolitici e soprattutto di fronte alle nuove tecnologie belliche, la polvere da sparo prima di tutto.
In Europa si era assistito alla formazione e al progressivo consolidamento degli stati nazionali e alcuni dei più potenti tra essi: Francia e impero asburgico assieme ad altri stati regionali italiani, guidati dal pontefice, formarono un’alleanza per opporsi al crescente potere ed espansione di Venezia. Era il 1508 e nasceva la Lega di Cambrai. Venezia si richiuse a protezione della laguna e i territori conquistati un secolo prima vennero rapidamente presi dall’avanzata delle truppe della Lega di Cambrai.
Soave, fedele a Venezia, cercò di opporre resistenza ma cedette facilmente sotto l’impatto dei potenti eserciti asburgici e molti cittadini soavesi rimasero vittime degli scontri e della successiva repressione.
La Lega di Cambrai tuttavia non ebbe vita lunga e a seguito dei rapidi cambi di posizione che caratterizzarono questa travagliata epoca, si sciolse. Venezia riuscì progressivamente a riconquistare i territori perduti. Soave venne onorata per la fedeltà dimostrata alla Serenissima e nella piazza centrale del borgo fu issato un pennone con il gonfalone di Venezia. Il castello, fortezza inespugnabile fin quando le armi erano state lance, frecce e qualche macchina da assedio, aveva mostrato tutti i suoi limiti nei confronti delle nuove tecniche di assedio e venne abbandonato andando progressivamente in rovina.
Il Castello di Soave
A fine ‘800 il castello di Soave venne acquistato da Giulio Camuzzoni, primo sindaco di Verona dopo l’annessione del Veneto all’Italia unita. Il Camuzzoni si dedicò al restauro del castello cercando di riportarlo all’originario aspetto. Oggi il castello è il risultato di questo attento e amorevole restauro che ne ha permesso l’apertura al pubblico.
Si tratta un tipico maniero medievale, con al centro un mastio, la torre più alta, ultimo baluardo di difesa nel caso di attacco nemico e, in tempo di pace, utilizzato come prigione. Dal mastio si estendono tre cortili successivi. Solo il cortile centrale conserva una parte degli edifici che sorgevano all’interno delle mura. Da essi è possibile accedere ai camminamenti di ronda che portano fino alla sommità del mastio. Gli atri cortili oggi sono completamente vuoti. In realtà anche in epoca medioevale essi erano principalmente spazi difesi dove veniva accolta la popolazione del borgo nei momenti di pericolo, prima che venisse estesa la fortificazione a tutto il villaggio. Con la fine del ‘300 infatti dal castello vennero realizzate delle cortine di alte mura merlate che si estendono a proteggere l’intero paese di Soave e che sono ancora quasai perfettamente intatte.
Il Vino Soave
Oltre che per il castello scaligero, Soave è oggi famoso in tutto il mondo per l’omonimo vino bianco che si produce nel territorio che circonda il villaggio. Dall’alto del mastio dell’antico maniero si scorgono vigneti che si estendono sulla pianura e le valli circostanti fin dove l’occhio riesce a vedere. Numerosissime sono le cantine che trasformano le uve di Garganega, il vigneto autoctono di Soave, nel fresco, sapido e fragrante vino bianco.
La coltivazione della vite deve avere origini antichissime a Soave, risalenti almeno all’epoca romana in cui il vino aveva un ruolo centrale nell’alimentazione e nella cultura latina.
I territori dell’est veronese sono caratterizzati da suoli vulcanici, ricchi di basalto e tufo, risultato dell’attività effusiva che caratterizzava la zona milioni di anni fa, adatti alla coltivazione principalmente di uva a bacca bianca.
Oltre al Soave DOC e al Soave Superiore DOCG, viene prodotto il tradizionale Recioto di Soave, un vino bianco dolce, finissimo, realizzato con uve che hanno subito un leggero appassimento.
Nelle cantine di Soave e del limitrofo Monteforte d’Alpone è possibile degustare i vini del territorio dopo aver visitato le zone di produzione con i silos in acciaio per la fermentazione e le bottaie per l’affinamento.
Per maggiori informazioni sugli itinerari guidati a Soave, con la visita del borgo, del Castello e delle cantine del territorio, non esitate a contattare le guide turistiche di Soave: info@veronamostre.com
Soave ultima modifica: 2013-01-13T01:28:00+01:00 da