Veronese nelle Chiese
Una parte del mondo, storico e artistico, di Paolo Veronese può essere ritrovato in molte chiese di Verona che, come per la maggior parte delle antiche città italiane, sono dei veri e propri scrigni di meravigliose opere d’arte. Assieme alle guide turistiche di Verona è possibile ottimizzare il tempo a disposizione per strutturare un itineario di mezza giornata alla scoperta della Verona del ‘500.
Santa Anastasia
La chiesa più grande di Verona, costruita a più riprese nel corso del ‘300 e mai completata nella facciata. Le due acquasantiere all’ingresso sono rette da due sculture in pietra raffiguranti uomini piegati sotto il peso delle vasche che sorreggono comunemente chiamati “gobbi“. Il gobbo di sinistra, secondo la tradizione, è l’unica opera conosciuta del padre di Paolo Veronese, scalpellino, creatore di quel mondo decorativo tipicamente rinascimentale fatto di leoni, arche, candelabre, portali e finestre, e ben addentro alla vita artistica cittadina tanto da poter facilmente introdurvi il giovane figlio una volta comprese le sue capacità.
All’interno di Santa Anastasia si trovano inoltre meravigliose opere d’arte tra cui il celebre affresco di Pisanello “San Giorgio e la principessa” e di altri esponenti del gotico cortese, per alcuni versi anticipatori del Rinascimento, e la splendida Pala Centrego, opera di Girolamo Dai Libri, il più diligente tra i pittori che seguirono la “lezione” di Andrea Mantegna.
San Giorgio in Braida
Probabilmente la più cinquecentesca tra le chiese veronesi. Anche se l’edificio è molto più antico, l’aspetto attuale si deve al profondo rimaneggiamento operato da Michele Sanmicheli, con la grande cupola e la bassa ma elegante torre campanaria, punti di riferimento del paesaggio urbano di Verona, in una delle zone più suggestive della città sulla riva del fiume Adige e a ridosso della zona collinare delle Torricelle.
In visita alla chiesa di San Giorgio Goethe la definì una magnifica galleria di bei quadri. Tra essi il “Martirio di San Giorgio” opera di Paolo Veronese che fa bella mostra di se’ proprio dietro l’altare maggiore. L’opera non è molto conosciuta ma sia per qualità pittorica che per originalità compositiva andrebbe annoverata tra le più belle del Veronese.
Una visita guidata alla chiesa di San Giorgio è completata dalle opere sempre cinquecentesche del Tintoretto, Caroto e Girolamo dai Libri.
San Paolo in Campo Marzio
Una delle due tele realizzate da Paolo Caliari per la sua città natale e ancora nella collocazione originaria è la Pala Marogna all’interno della chiesa di San Paolo in Campo Marzio. La tela è una composizione verticale tipica di Paolo Veronese, con la madonna su un basamento di colonne e i santi e i comittenti (in questo caso i membri della famiglia Marogna che commissionò la tela per la cappella di famiglia) disposti nella parte inferiore. L’opera venne realizzata nel 1565 contemporaneamente alla realizzazione della cappella nel transetto, e lì si trova tutt’ora.
La chiesa di San Paolo risale all’XI secolo anche se il suo aspetto attuale è radicalmente mutato. Fu più volte rimaneggiata, soprattutto nel ‘700, ma purtoppo subì pesanti danni durante la seconda Guerra Mondiale e la successiva ricostruzione ne alterò irrimediabilmente le forme originali. La tele più importanti miracolasamente sopravvissero, compresa la pala Marogna che subì danni minori e dopo il restauro è ancora nella sua collocazione. Durante la mostra di Paolo Veronese in Gran Guardia la tela rimarra a San Paolo, diventando così una tappa importante dei percorsi tematici proposti dalle guide turistiche di Verona.
Il Duomo (Santa Maria Matricolare)
Anche se il duomo di Verona non contiene alcuna opera di Paolo Veronese essa può comunque rientrare in uno degli itinerari proposti come approfondimento della mostra. La chiesa infatti contiene numerosissime opere, sia pittoriche che architettoniche, che appartengono all’epoca e al mondo artistico del Cinquecento veneto di cui il celebre pittore fu tra i massimi esponenti. A partire dal 1405, anno in cui Verona entrò a far parte dei domini della Serenissima, il vescovo, che tradizionalmente era una carica tanto politica quanto religiosa, incominciò ad essere nominato tra i figli cadetti delle nobili famiglie veneziane avviati alla carriera ecclesiastica. Conseguentemente anche il gusto architettonico e artistico dell’edificio non potè che adattarsi conseguentemente.
Ad esempio, uno dei dipinti per cui il Duomo è celebre è senza dubbio l’Assunzione di Tiziano, proprio uno dei principali “rivali” di Paolo Veronese sulla scena veneziana. L’opera riprende il tema e per certi versi la composizione della più famosa Assunzione dei Frari a Venezia. Anche il ciclo di affeschi in trompe-l’œil che decora la parete della navata laterale è opera di un altro poliedrico artista veronese che lavorò in molte città del Veneto: Giovanni Maria Falconetto. E il tornacoro del presbiterio è una singolare realizzazione di Michele Sanmicheli, il celebre architetto veronese, mentore del giovane Paolo Caliari, la cui fama fu offuscata solo dal genio di Andrea Palladio.
Una visita al Duomo di Verona per ammirarne i capolavori rinascimentali non significa certo che vadano trascurate le altre meraviglie del complesso come la chiesa di Sant’Elena, il Battistero con il fonte battesimale romanico realizzato dal Brioloto, o il chiostro del Museo Canonicale con i mosaici delle chiese paleocristiane.
Itinerari Guidati
Assieme alle guide turistiche di Verona sarà possibile visitare una o più chiese cittadine con un itinerario personalizzato che tenga conto degli interessi specifici dei visitatori e del tempo a disposizione. Non esitate a contattarci per maggiori informazioni o per prenotare la vostra visita guidata alla mostra di Paolo Veronese e per uno dei molti itinerari tematici proposti.
Veronese nelle Chiese ultima modifica: 2014-02-07T22:12:35+01:00 da