Il principale centro espositivo di Verona, che ha ospitato le più importanti mostre dell’ultimo decennio, è il palazzo della Gran Guardia.
Si tratta di un maestoso edificio tardo-rinascimentale costruito su un lato di piazza Bra, il grande spiazzo dove si trova l’Arena e Palazzo Barbieri, il municipio di Verona, coi quali, assieme al Liston, l’elegante lato di edifici veneziani, contruibuisce a creare lo spazio chiuso della piazza.
Il nome deriva dalla sua posizione su un lato della Bra tale che il palazzo sembra “fare la guardia” all’Arena e alla città tutta.
Un Progetto Travagliato
All’inizio del ‘600 le autorità cittadine chiesero direttamente al Doge, Verona all’epoca era sotto il dominio veneziano, di poter costruire un grande edificio da adibire a sorta di accademia militare, dove le truppe potessero effettuare esercizi marziali ed essere passate in rassegna nei giorni di pioggia, quando la terra battuta di piazza Bra si trasformava in una spessa distesa di fango.
Domenico Curtoni, fu il responsabile del progetto. L’architetto si era formato nel solco della lezione di Michele Sanmicheli, il più influente architetto rinascimentale veronese ma ben conosciuto anche al di fuori dei confini cittadini. L’edificio mantiene infatti quella imponente e austera eleganza che era stata propria del Sanmicheli. Una delle caratteristiche del palazzo è inoltre l’ampio porticato appositamente creato per accogliere numerose persone e permetterne il movimento.
Per ridurre i costi e accellerare i tempi di costruzione, si decise di recuperare, “riciclandolo”, l’antico muro comunale che divenne perciò un lato del rettangolo che costituisce la pianta della Gran Guardia.
Nonostante ciò il soldi del finanziamento effettuato direttamente da Venezia terminarono lasciando l’edificio a metà costruzione.
La Gran Guardia rimase così, a metà dell’opera, fino al secondo decennio dell’800. Fu il comando Austriaungarico che decise il completamento. A partire dal 1815, Verona, con tutto il Lombardo-Veneto era infatti entrata a far parte dell’Impero Asburgico. Il lavoro di completamento fu affidato a Giuseppe Barbieri, architetto neoclassico. Lo stesso, in quegli anni realizzò anche palazzo della Gran Guardia Nuova, oggi Palazzo Barbieri, che doveva ospitare il comando austriaco. Il Barbieri nel completare la Gran Guardia rispettò quella che era stata l’impostazione di Domenico Curtoni.
Nel ‘900, e in particolare con il secondo dopoguerra, gli ampi spazi interni del Palazzo della Gran Guardia incominciarono ad essere utilizzati per mostre, esposizioni ed eventi vari.
Il Restauro della Gran Guardia
A metà del primo decennio del nuovo millennio la Gran Guardia ha subito un radicale restauro che l’ha resa un centro polifunzionale moderno, attrezzato, accessibile. Oltre agli spazi espositivi al piano superiore, la Gran Guardia è stata dotata di un auditorium e varie sale riunioni. L’ampio porticato è munito di vetrate che ne permettono l’utilizzo anche durante i mesi invernali. Oltre che per le mostre d’arte la Gran Guardia è oggi utilizzata per concerti, convegni medici, esposizioni. In occasione delle fiere, l’edificio diventa spesso sede di eventi satellite, in particolare in occasione di Vinitaly, Fiera Cavalli, Marmomac.
Dal momento della riapertura al termine del restauro, la Gran Guardia ha ospitato importanti eventi espositivi. Ad esempio la mostra per il cinquecentennale della morte di Andrea Mantegna, la mostra Corot e l’Arte Contemporanea, Il ‘700 a Verona – la Nobiltà della Pittura.
Visite Guidate
Oltre alle mostre ed eventi espositivi che si svolgono all’interno della Gran Guardia, il palazzo è comunque normalemente visitabile almeno per quello che riguarda il porticato. Viene normalmente indicato negli itinerari guidati alla scoperta di Verona dove viene illustrato assieme all’Arena, a palazzo Barbieri e al Liston in piazza Bra.
Gran Guardia ultima modifica: 2013-01-11T21:38:24+01:00 da