Bottega Scuola Accademia
La pittura a Verona tra il 1570 e la peste del 1630
Da 17 novembre 2018 – 29 settembre 2019
Presso: Sala Boggian – Museo di Castelvecchio
La mostra prende in esame un periodo fondamentale nella storia dell’arte veronese, anche se poco conosciuto dal grande pubblico: il Manierismo con l’evoluzione della bottega dell’artista in una sorta di accademia privata.
61 opere tra dipinti, anche di grande formato, disegni, libri, documenti e strumenti musicali.
Una mostra in controdenza con le mode del momento, di grande spessore storico-artistico e piacevolezza pittorica.
Consigliata soprattutto ai veronesi, per approfondire la conoscenza di artisti le cui opere si ritrovano in quasi tutte le chiese cittadine.
La Scuola dei Brusasorzi
La mostra “Bottega, Scuola, Accademia. La pittura a Verona tra il 1570 e la peste del 1630” vuole richiamare l’attenzione sulla più attiva e apprezzata bottega di artisti veronesi tra XVII e XVII secolo: Domenico e Felice Brusasorzi. Una generazione di pittori formatisi all’interno di una vera e propria scuola di famiglia. Essi coniugarono il tardo manierismo, la pittura realista e classicista, dando vita a una specie di accademia privata in grado di aggiudicarsi uno straordinario quantitativo di commissioni che lasciarono un segno indelebile sulla scena artistica veronese, nelle chiese e sulle facciate affrescate dei palazzi pubblici e residenze private del territorio.
Apprendisti e Discepoli
Nel periodo preso in considerazione a Verona spiccarono inoltre numerose figure di rilievo: Bernardino India e Paolo Farinati. Essi si posizionarono nel solco della scuola veneziana di Tintoretto, Tiziano, Paolo Veronese, Palma il Giovane. La bottega di Domenico Brusasorzi e del figlio Felice fu una delle più attive, non solo per la grande produzione di tele e affreschi, ma anche perché formò al suo interno numerosi giovani artisti come Sante Creara, Alessandro Turchi, Pasquale Ottino, Marcantonio Bassetti.
Di questi autori la mostra raccoglie numerosi disegni e dipinti che mostrano l’evoluzione dal linguaggio pittorico del maestro oltre che le influenze di altri pittori.
Per quanto l’accademia de-facto dei Brusasorzi sia spesso stata tacciata da una certa critica di provincialismo e chiusura, essa non fu impermeabile alle nuove tendenze che si andavano diffondendo in Italia (il caravaggismo) e in Europa (Rubens), e formò artisti il cui linguaggio pittorico incontrò il gusto di ambienti particolarmente sofisticati come ad esempio Alessandro Turchi a Roma.
Accademia Filarmonica
Nel 1547 nacque a Verona l’Accademia Filarmonica, la più antica accademia musicale d’Europa. Essa riuniva alcune delle maggiori e più influenti personalità cittadine, inclusi musicisti e pittori. Ne fecero parte sia Domenico Brusasorzi, che a quanto pare era un ottimo suonatore di liuto, che il figlio Felice, i quali realizzarono i ritratti dei membri dell’Accademia, alcuni dei quali sono esposti in mostra. La musica, così come il teatro, fu un elemento fondamentale della cultura del periodo. Numerosi sono i dipinti che raffigurano strumenti musicali, e tra le opere esposte vi sono alcuni strumenti a fiato e spartiti originali dell’epoca prestati proprio dall’Accademia Filarmonica che esiste tutt’ora.
La Peste
Questo importante momento della storia dell’arte veronese fu tragicamente interrotto dalla grande peste del 1630, la stessa descritta dal Manzoni ne I promessi sposi. L’epidemia portò alla morte, assieme a buona parte della popolazione, anche di molti artisti e segnerà una cesura radicale nella sensibilità della successiva scena artistica.
Le Opere in Mostra
L’esposizione raccoglie circa cinquanta opere tra dipinti, disegni, strumenti musicali e documenti, alcuni dei quali vengono mostrati al pubblico per la prima volta. Oltre alle opere dalle collezioni civiche si affiancano importanti prestiti provenienti dalle collezioni dell’Accademia Filarmonica di Verona, dalla Fondazione Cariverona, dal Banco BPM e da collezionisti privati.
Itinerari in Città
Sono talmente tanti gli interventi di Domenico e Francesco Brusasorzi a Verona che è nel delineare un percorso di approfondimento in città degli argomenti trattati in mostra vi è solo l’imbarazzo della scelta. Numerose furono le superfici affrescate di grandi dimensioni, sia interne che esterne, così come le grandi pale per le chiese di Verona e della provincia. Una tappa importante la merita sicuramente il Museo degli Affreschi – Cavalcaselle, presso la Tomba di Giulietta, dove sono conservati gli strappi del monumentale ciclo pittorico con figure mitologiche per Palazzo Fiorio della Seta e la La cavalcata di Carlo V e Clemente VII di palazzo Ridolfi, considerati tra i massimi capolavori di Domenico Brusasorzi. Il Duomo, Santo Stefano e numerose altre chiese, conservano tele degli artisti che potranno essere ammirati nell’esposizione.
Non esitate a contattarci per maggiori informazioni sugli itinerari guidati complementari alla mostra.
Informazioni
Alla mostra si accede con il normale biglietto di ingresso al Museo di Castelvecchio.
Apertura:
lunedì dalle 13.30 alle 19.30
da martedì a domenica 8.30–19.30 (ultimo ingresso 18.45)
Biglietto intero: € 6,00. Ridotto: € 4,50. Scolaresche: € 1,00
Da Ottobre a maggio, prima domenica del mese: € 1,00
Per informazioni sulla mostra e prenotare una visita guidata: info@veronamostre.com