Verso Monet Mostra a Verona
Verso Monet Verona- Il Paesaggio dal Seicento al Novecento
Dal 26 ottobre 2013 al 9 febbraio 2014
Presso Palazzo della Gran Guardia
Visite alla mostra con le guide turistiche di Verona
Dopo la grande mostra “Da Botticelli a Matisse” tenutasi a Vicenza, presso la Basilica palladiana, prima e poi a Verona, presso il palazzo della Gran Guardia, il secondo capitolo delle mostre targate Linea d’Ombra nelle due città venete torna a partire da ottobre 2013, questa volta in ordine inverso, partendo quindi da Verona.
Se “Da Botticelli a Matisse” si occupava della figura e del volto umano, la nuova esposizione, “Verso Monet” a Verona, si concentrerà invece sul paesaggio mettendo in mostra oltre novanta opere provenienti anche in questo caso da importanti istituzioni museali internazionali, americane soprattutto.
Le opere saranno suddivise in cinque sezioni che mostreranno l’evoluzione del tema pittorico del paesaggio, da iniziale sfondo ad uso e consumo della narrazione, alla sua emancipazione fino a diventare tema autonomo e a se’ stante e alla sua evoluzione con il mutare delle correnti e avanguardie artistiche.
ll titolo della mostra, che parte dal Seicento, vuole nei fatti Claude Monet, come punto di arrivo di questo percorso artistico che giunge a nobilitare il paesaggio e la natura come supremo tema pittorico.
La mostra sarà suddivisa nelle seguenti sezioni:
- Il Seicento. Il vero e il falso della natura
In questa sezione attraverso le opere dei francesi Lorrein e Poussin e degli olandesi Hobbema, van Ruisdael, van Goyen e Seghers si racconterà l’evoluzione della pittura del paesaggio nel XVII secolo, dalla resa immaginaria e artefatta, allo studio della realtà e del vero della natura. A partire dal Seicento, in particolare, la natura non è più solamente uno sfondo in cui ambientare l’episodio raffigurato ma emerge come fulcro dell’indagine artistica in un rapporto continuo tra la rappresentazione del vero e del falso. Già nella prima parte si incontreranno quindi subito alcuni artisti che sono stati pietre miliari per la nuova immagine della natura.
- Il Settecento. L’età della veduta
Per il Settecento si è scelto un suggestivo, e importante, affondo veneziano tra Canaletto, Bellotto e Guardi a sintetizzare la meravigliosa età della veduta. Una quindicina di dipinti, molti provenienti da musei americani e quindi solitamente poco accessibili al pubblico italiano, permetteranno di scoprire una delle tappe fondamentali della rappresentazione della natura. L’isola di San Giorgio, Piazza San Marco saranno protagonisti indiscussi di questa sezione in particolare nelle opere di Canaletto.
- Romanticismi e realismi
La sezione illustra attraverso una trentina di quadri un arco cronologico che va dall’inizio agli ani sessanta dell’Ottocento. Si inizia con le figure imprescindibili di Turner, Constable e Friedrich, del quale si avrà uno strepitoso prestito dalla Kunsthalle di Alburgo, coloro che ridisegnano l’idea della natura entro il nuovo spirito romantico. La visita continuerà poi con il realismo di Corot e della scuola di Barbizon. L’analisi dei vari realismi porteranno quindi la mostra dalla Francia di Barbizon alla Scandinavia e l’Est Europa per arrivare all’America della Hudson River School: un’interessante contrasto tra gli spazi sconfinati americani e gli spazi più intimi, domestici dell’arte europea.
- L’impressionismo e il paesaggio
In questa sezione si potranno ammirare venticinque opere di impressionisti e post impressionisti: Renoir, Sisley, Pissarro a Caillebotte fino alle singolari esperienze di Van Gogh, Gauguin e Cézanne. Un’interessante excursus del periodo impressionista dai primi contatti con i pittori del periodo precedente Corot e Coubert , al decennio impressionista negli anni settanta con le nuove esposizioni nello studio di Nadar dal 1874 fino al decennio della crisi degli impressionismo, con il rifiuto, da parte di alcuni artisti della stessa pittura en-plein-air
- Monet e la nuova natura
Con ben venticinque opere di Monet, l’ultima sezione della mostra si presenta come una monografia dell’artista all’interno dell’esposizione. I quadri esposti tracciano l’intera esperienza artista di Monet ed in particolare gli anni ottanta che segnano un cambiamento verso la modernità nella rappresentazione del paesaggio. Monet rovescia, utilizzando dapprima gli elementi proprio del realismo, il concetto stesso di paesaggio dipinto trasformandolo in una visione spirituale e interiore, anticipando le ricerche artistiche novecentesche.
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