Bellezza e Cura del Corpo nell’Antichità
Da ottobre 2018 – settembre 2019
Presso: Museo Archeologico – Teatro Romano
Un’altra delle piccole (solo quattro vetrine) ma interessantissime mostre temporanee del Museo Archeologico di Verona che permette di esibire alcuni dei numerosi reperti provenienti dai depositi, allestiti in un itinerario tematico. In questo caso bellezza e cura del corpo nell’antichità romana.
La Mostra
La maggior parte del materiale in mostra è privo delle informazioni relative al ritrovamento e quindi nonostante si tratti di esemplari notevoli non vengono normalmente esposti.
Gioielli
Una delle vetrine più interessanti riguarda i gioielli romani, tra cui preziosi anelli e orecchini in oro con pietre lavorate. Nella statuaria classica non si trovano rappresentanti i gioielli nonostante fossero in realtà molto diffusi. Sebbene i gioielli fossero segno di ricchezza e di status sociale, le matrone romane dovevano apparire sobrie e non eccessive, e venivano quindi tenuti coperti o indossati in casa.
Documenti ci dicono che gli schiavi non potevano indossare gioielli d’oro, anche se scavi archeologici dimostrano che nella realtà non era sempre così. A Murecine vicino a Pompei, sono state trovate le sepolture di due donne assieme a un tesoretto d’oro, un bracciale portava inciso: “il padrone alla sua ancella” dimostrando che vi erano effettivamente delle eccezioni.
I gioielli venivano dati in dote e le donne venivano lodate se li donavano per aiutare le finanze di famiglia.
Da un vaso funerario provengono una collana, ventaglio e un balsamario rotondo.
Cammeo con Diana di età augustea con montatura successiva. Diana era la protrettice delle giovani ragazze il che fa supporre che il gioiello fosse portato da una giovinetta.
Orecchini a spicchio di sfera. Gli orecchini venivano portati solo dalle donne trannen nel caso degli orientali.
Anelli in diversi materiali e con pietre e decorazioni varie. Il ferro era usato per gli uomini con cammeo virile. Al mignolo della mano sinistra veniva portato l’anello per apporre sigilli. Una raffigurazione di Marte che cammina, con i suoi significati bellici era probebilmente portato da una persona legata al mondo militare. La raffigurazione di uno scorpione poteva servire a protezione della persona che lo indossava, oppure riferito al segno zodiacale. L’ambra proveniva dal’attuale Polonia. Si pensava avesse proprietà magiche, anche poiché, se viene sfregata produce carica elettrostatica. Veniva indossata contro il mal di gola e solo dalle donne. In questo caso sono raffigurati due amorini. Delfino in oro (potevano esserci anche in bronzo o vetro). Iconografia molto usata, animale positivo perché si pensava cantassero per accompagnare le barche. Ad essi è legata la leggenda dei naufraghi salvati dai delfini (mito di Arione). Non mancava nemmeno la bigiotteria, con ornamenti di vetro stampato, di epoca tardo antica.
La Cura del Corpo
Alcune statuine in bronzo e terracotta, mostrano l’importanza che nella cultura romana aveva la cura e la protezione del corpo. In questa vetrina una statuine di raffiguranti Venere, nuda, semivestita, che si strizza i capelli. Degli eroti alati (amorini), figli di Venere e Marte, vengono rappresentati mentre giocano a palla, con una colomba, corrono, volano con una fiaccola. Raffigurazione del dio greco Eros. Aghi crinali con capocchia decorata, utilizzati per le acconciature, a volte molto elaborate, delle matrone che avevano delle schiave specializzate che le aiutavano nelle pettinature. Rappresentazione di un fallo, che veniva usato come protezione contro il malocchio, contro l’invidia in quanto, come figura indecente, se lo si indossava le persone distoglievano lo sguardo. Specchi realizzati con una particolare lega di bronzo molto lucida.
La Medicina
Vengono esposti anche alcuni strumenti per la cura del corpo utilizzati dai medici romani.
Pinzette in bronzo usate per i peli o in medicina per curare le ferite. Bisturi chirurgici con inserti in argento e rame ai quali manca la lama in ferro. Piattini, mortai per la preparazione dei medicinali, balsamari per la conservazione di profumi o unguenti. Questi erano spesso realizzati a base di olio, il prodotto migliore proveniva dalla Campania dove veniva realizzato con tecniche di derivazione orientale Profumi venivano usati anche per la cura dei morti durante cremazione. Patera-contenitore per unguenti, vaso con testa per incenso o unguenti.
Vi è poi un’interessantissima collezione di strigili, un particolare arnese usato da atleti per pulirsi dal sudore e dall’olio spalmato su corpo prima della corsa, della lotta o di altro tipo di attività fisica. Veniva usato anche per depilarsi sia da donne che da uomini o come strumento medico per versare medicinali.
Religione
Una parte importante della religione romana era riservata alle richieste di buona salute o guarigione agli dei. Il serpente era considerato un animale divino legato alla rinascita a causa di come cambia la pelle. I malati venivano ricoverati in stanze dove si liberavano serpenti durante la notte. In base ai sogni e incubi che i ricoverati facevano, si cercavano cure per malattia.
Numerose le affigurazione in terracotta di arti che erano guariti o per i quali si chiedeva agli dei la guarigione.
Informazioni
Lunedì: 13.30 – 19.30 (chiusura biglietteria 18.30)
Da martedì a domenica: 8.30 – 19.30 (chiusura biglietteria 18.30)
L’accesso alla Mostra “Bellezza e Cura del Corpo nell’Antichità” è incluso nel biglietto di ingresso al Museo Archeologico e teatro Romano:
Intero: 4.50 euro. Ridotti: 3.00 / 1.00 euro.
Dove
Presso Museo Archeologico Teatro Romano di Verona
Bellezza e Cura del Corpo nell’Antichità ultima modifica: da